La morte
Vivi... ti svegli la mattina, ti alzi, ti vesti, fai colazione, vai a lavorare, bisticci, discuti, ti arrabbi, sprechi fiato e parole per cose inutili... e poi improvvisamente nella tua routine cambia tutto...
Ho sempre pensato che la morte inaspettata fosse la cosa migliore per chi va, ma la peggiore per chi resta, e credo ancora fermamente che sia così. Perchè la vita, in un attimo, ti toglie tutto, e ti lascia senza fiato. Rimani attonito, per una volta senza parole. Piangi, urli, lotti con tutte le tue forze, speri che sia un brutto sogno, ma anche se ti sfreghi gli occhi e provi a convincerti che non è vero e che non è possibile la realtà è quella, e non si cambia.
All'inizio rimani immobile, sballottato dagli eventi, occupato a pensare come sempre a un sacco di cose inutili che però distolgono la tua mente da quello che è realmente successo. Devi pensare ai fiori, alla chiesa, alla bara, alle cose pratiche che non può fare nessuno se non tu, e tu le fai, anche se non sai come. E poi devi accogliere le persone che vogliono condividere il tuo dolore, stringi mani, ti fai abbracciare, provi a sorridere, ma in fondo in fondo sei arrabbiatissimo. Sei morto anche tu dentro, nell'esatto momento in cui hai visto andare via tua figlia, e ti fa incazzare tantissimo il fatto che il mondo continui ad andare avanti, e nulla si fermi. Per te nulla sarà più come prima, invece intorno è tutto normale. Il sole sorge la mattina e tramonta la sera come sempre, le persone vivono normalmente, è giusto così ma tu non riesci ad accettarlo, perchè per te nulla sarà come prima, vivrai questo momento tante e tante volte, al buio, mentre vai a lavorare, mentre gli altri ti parlano, e nessuno potrà capire che cosa ti sta succedendo. Il dolore della morte è così, bastardo, ti colpisce di sorpresa, e quando pensi di aver superato la fase peggiore lui all'improvviso si insinua nella tua mente e non ti lascia tregua. Non ti abbandona mai, all'inizio ti lascia senza fiato, come se qualcuno ti stesse schiacciando lo sterno con una pressa, e se provi a fare un respiro più profondo guai... poi pian piano impari a conviverci, ma è sempre lì, che fa capolino nel sorriso dei bimbi che escono da scuola, nello sguardo di qualcuno che ti guarda più del necessario, e tu non trovi pace.
Odi tutto e tutti, sei arrabbiato con chiunque ti parli o ti si avvicini, non sopporti il telefono, non vorresti parlare con nessuno, solo stare al buio, in silenzio. Ma non puoi perchè, maledizione, la vita va avanti, e tutti incredibilmente hanno bisogno di te. Tutto va avanti per la sua strada ma tutto ha bisogno di te e della tua approvazione. Strano, vero?
Ci sono giorni in cui sei apatico, non hai voglia di fare niente, ma DEVI andare a lavorare, portare tuo figlio a calcio, ridere delle battute altrui, perchè la vita continua, e tu DEVI farti forza per lui.
Ci sono giorni che sembrano eterni, altri che passano veloci, e tu ripensi a tutto il tempo che hai sprecato...a tutto quello che avresti potuto fare e non hai fatto perchè andavi di fretta, a quando tua figlia ti aspettava per giocare ma tu DOVEVI lavorare, cucinare o fare altro, e adesso che non hai più quel tempo impazzisci. Sai che non puoi più tornare indietro, e cerchi di non commettere gli stessi errori un'altra volta ma sei troppo stanco e apatico per riuscire a farlo. E sbagli di nuovo.
L'errore è pensare di avere un credito con il destino, con la vita, ma la vita non ha nessun debito con te, anzi, sembra che goda in questa tua sofferenza, e ogni giorno ti sottopone a nuove prove.
Tu sei lì che stai nuotando nel buio più totale, e nessuno ti ha mai spiegato come si faccia a stare a galla, perchè un figlio non dovrebbe mai morire prima di un genitore.
Ti hanno insegnato a superare la morte di una persona cara, e il tempo in questo sana le ferite e ti aiuta, perchè lui era anziano, era malato, stava male, è stata una liberazione, ma la morte di un figlio, quella non la puoi superare perchè è innaturale. Mamma orca ha tenuto il suo piccolo morto in braccio per giorni, perchè lasciarlo andare voleva dire separarsi per sempre da lui, e noi cerchiamo di trovare i nostri figli che non ci sono più nel mondo intorno a noi. Ma non ci riusciamo, perchè ognuno è unico a suo modo, e quindi è impossibile farlo, per cui non riusciamo a farli andare via.
Le persone ti danno un sacco di buoni consigli ma tu non riesci a metterli in atto. Leggi, scrivi, guardi foto, pensi, ma alla fine sei sempre solo con il tuo dolore.
-continua-
Ho sempre pensato che la morte inaspettata fosse la cosa migliore per chi va, ma la peggiore per chi resta, e credo ancora fermamente che sia così. Perchè la vita, in un attimo, ti toglie tutto, e ti lascia senza fiato. Rimani attonito, per una volta senza parole. Piangi, urli, lotti con tutte le tue forze, speri che sia un brutto sogno, ma anche se ti sfreghi gli occhi e provi a convincerti che non è vero e che non è possibile la realtà è quella, e non si cambia.
All'inizio rimani immobile, sballottato dagli eventi, occupato a pensare come sempre a un sacco di cose inutili che però distolgono la tua mente da quello che è realmente successo. Devi pensare ai fiori, alla chiesa, alla bara, alle cose pratiche che non può fare nessuno se non tu, e tu le fai, anche se non sai come. E poi devi accogliere le persone che vogliono condividere il tuo dolore, stringi mani, ti fai abbracciare, provi a sorridere, ma in fondo in fondo sei arrabbiatissimo. Sei morto anche tu dentro, nell'esatto momento in cui hai visto andare via tua figlia, e ti fa incazzare tantissimo il fatto che il mondo continui ad andare avanti, e nulla si fermi. Per te nulla sarà più come prima, invece intorno è tutto normale. Il sole sorge la mattina e tramonta la sera come sempre, le persone vivono normalmente, è giusto così ma tu non riesci ad accettarlo, perchè per te nulla sarà come prima, vivrai questo momento tante e tante volte, al buio, mentre vai a lavorare, mentre gli altri ti parlano, e nessuno potrà capire che cosa ti sta succedendo. Il dolore della morte è così, bastardo, ti colpisce di sorpresa, e quando pensi di aver superato la fase peggiore lui all'improvviso si insinua nella tua mente e non ti lascia tregua. Non ti abbandona mai, all'inizio ti lascia senza fiato, come se qualcuno ti stesse schiacciando lo sterno con una pressa, e se provi a fare un respiro più profondo guai... poi pian piano impari a conviverci, ma è sempre lì, che fa capolino nel sorriso dei bimbi che escono da scuola, nello sguardo di qualcuno che ti guarda più del necessario, e tu non trovi pace.
Odi tutto e tutti, sei arrabbiato con chiunque ti parli o ti si avvicini, non sopporti il telefono, non vorresti parlare con nessuno, solo stare al buio, in silenzio. Ma non puoi perchè, maledizione, la vita va avanti, e tutti incredibilmente hanno bisogno di te. Tutto va avanti per la sua strada ma tutto ha bisogno di te e della tua approvazione. Strano, vero?
Ci sono giorni in cui sei apatico, non hai voglia di fare niente, ma DEVI andare a lavorare, portare tuo figlio a calcio, ridere delle battute altrui, perchè la vita continua, e tu DEVI farti forza per lui.
Ci sono giorni che sembrano eterni, altri che passano veloci, e tu ripensi a tutto il tempo che hai sprecato...a tutto quello che avresti potuto fare e non hai fatto perchè andavi di fretta, a quando tua figlia ti aspettava per giocare ma tu DOVEVI lavorare, cucinare o fare altro, e adesso che non hai più quel tempo impazzisci. Sai che non puoi più tornare indietro, e cerchi di non commettere gli stessi errori un'altra volta ma sei troppo stanco e apatico per riuscire a farlo. E sbagli di nuovo.
L'errore è pensare di avere un credito con il destino, con la vita, ma la vita non ha nessun debito con te, anzi, sembra che goda in questa tua sofferenza, e ogni giorno ti sottopone a nuove prove.
Tu sei lì che stai nuotando nel buio più totale, e nessuno ti ha mai spiegato come si faccia a stare a galla, perchè un figlio non dovrebbe mai morire prima di un genitore.
Ti hanno insegnato a superare la morte di una persona cara, e il tempo in questo sana le ferite e ti aiuta, perchè lui era anziano, era malato, stava male, è stata una liberazione, ma la morte di un figlio, quella non la puoi superare perchè è innaturale. Mamma orca ha tenuto il suo piccolo morto in braccio per giorni, perchè lasciarlo andare voleva dire separarsi per sempre da lui, e noi cerchiamo di trovare i nostri figli che non ci sono più nel mondo intorno a noi. Ma non ci riusciamo, perchè ognuno è unico a suo modo, e quindi è impossibile farlo, per cui non riusciamo a farli andare via.
Le persone ti danno un sacco di buoni consigli ma tu non riesci a metterli in atto. Leggi, scrivi, guardi foto, pensi, ma alla fine sei sempre solo con il tuo dolore.
-continua-
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