La casa di Giulia

Cara Giulia,
Sono ormai un bel po' di sere che non ti scrivo, e hai ragione a sgridarmi e ad essere offesa... Sapessi quante persone mi scrivono, o mi incontrano e mi chiedono il perchè di questo silenzio.
In realtà non me lo so spiegare del tutto nemmeno io, quello che ti posso dire è che ho avuto come un blocco...sono giorni che arrivo la sera talmente stanca che non ho nemmeno la forza di aprire il computer... Probabilmente penserai che sia una scusa, ma è la verità, o almeno una parte. L'altra parte della faccenda è che mi mamchi talmente tanto in questi giorni che ho cercato di non peggiorare la situazione scrivendoti. Scusami...
Stasera ti voglio raccontare una cosa, che forse in parte ti avevo già accennato. Stiamo organizzando un sacco di cose nel tuo ricordo... Abbiamo ideato dei progetti, in realtà erano cose che avevo in testa da tanto tempo ma che non avevo il coraggio di mettere nero su bianco... e le persone che ci circondano sono generosissime... Abbiamo avuto già un sacco di donazioni e da qui a fine febbraio abbiamo altri due eventi molto importanti. Tutto questo mi commuove... so per certo che eri una bambina speciale, e questa è una delle tante conferme. La tua scuola poi ha fatto delle cose incredibili, e io spero di riuscire presto a ripagarli con qualcosa di concreto. In realtà l'elenco delle persone da ringraziare è lunghissimo, i colleghi miei e di papà, i nostri autisti di automedica, tantissimi amici, persone conosciute da poco, Sabrina con il suo gruppo di amiche dei bassotti, Ricky (quello delle tue feste di compleanno...proprio lui...)... e tanti tanti altri...
Elena, la mamma della tua adorata amica Anna, ci ha prestato il suo talento artitico e ha creato i loghi dei nostri progetti... e ora vedrai che cosa incredibili che ha fatto...
Stasera ti spiego una parte del progetto, e domani farò il resto. Il progetto nel suo complesso l'ho chiamato
       
       I SEGNI DI GIULIA

E' rivolto ai bambini dei reparti di oncologia e a tutti quelli “lungo-degenti” che vengono al Gaslini per le cure ma che risiedono in altre città o in altri paesi (includerei anche quelli con patologie croniche che abbisognano di lunghi periodi di ricovero), a loro e alle loro famiglie, in particolare alle mamme.
L’idea di base è questa: si tratta di famiglie (spesso di bambini accompagnati solo dalle mamme mentre i papà rimangono a casa a lavorare o perché hanno altri fratelli o sorelle) che vengono a Genova e abitano in stanze prese in affitto o fornite dalle associazioni che gravitano intorno al Gaslini (la Band degli Orsi, il porto dei piccoli ecc) e per molto tempo rinunciano a tutto, anche alle cose più banali perché non hanno né il tempo né il modo di farlo.
Da qui nasce l’idea di creare un posto dove tutto questo di possa realizzare, da qui l’idea de “La casa di Giulia”.

LA CASA DI GIULIA. Il progetto è pensato per ottimizzare l’accoglienza per le famiglie dei bambini ricoverati, con un occhio particolare alle mamme dei piccoli. Abbiamo pensato di realizzare in primis un progetto di accoglienza in emergenza, con un servizio di reperibilità 24 hr/24 hr in modo da garantire a chiunque arrivi al Gaslini a qualunque ora del giorno e della notte un posto dove stare, almeno nelle prime ore. In più si è pensato di realizzare un ambiente in cui le mamme dei piccoli ricoverati possono trovare tutto quello a cui rinunciano durante il ricovero dei loro piccoli.
Lo scopo è quello di rendere più sopportabile la loro permanenza a Genova, e di mantenere la routine che caratterizzava la loro vita a casa.
L’appartamento deve essere abbastanza grande per accogliere tutti gli ambienti che devono costituire la casa, quindi almeno 300-500 mq.
Pensiamo che siano necessari:
a.  Una biblioteca/sala musica
b.  Una sala relax (cromoterapia/TV ecc)
c.   Una nursery per le mamme con bimbi piccoli
d.  Una stanza con qualche lettino/culla per i bimbi più piccoli
e.  Una palestra
f.   Una stanza della “bellezza” (capelli, unghie…)
g.   Una cucina
h.  Una stanza ristoro
i.    Un bagno
j.   Una stanza giochi per i bambini
k.     Uno spazio esterno

Il compito dei LIONS o di chiunque voglia partecipare a questo progetto è quello di donare tempo per permettere che questa struttura rimanga aperta, e la cosa bella sarebbe sfruttare le attitudini di ciascuno (persone che abbiano delle abilità e che vogliano metterle a servizio di chi ha bisogno).



Che ne dici amore mio? Ti piace?! Spero tanto di sì... Ti voglio tanto bene...ricordalo sempre!!











Commenti

  1. Peccato che sia lontana....metterei volentieri a servizio il mio Shiatsu per abbracciare tutti!
    Giulia cara❤️

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