Le parole

Cara Giulia, 
Oggi ho intenzione di parlarti di un problema che ho riscontrato negli ultimi giorni... Mi sono resa conto che ho esaurito la pazienza quindi spesse volte sono in difficoltà... Non sopporto più un sacco di cose, soprattutto il fatto che ogni giorno vengano sprecate parole su parole, e che le persone non se ne accorgano nemmeno. 
Ci sono quelli che parlano ininterrottamente senza mai smettere, quelli che non parlano tanto ma quando lo fanno sono convinti di essere fonte inesauribile di saggezza, quelli che usano parole tremende senza nemmeno accorgersene e senza sapere quali sono le conseguenze del loro comportamento, e quelli che non usano parole, tacciono quando dovrebbero parlare.
Vuoi sapere quale è il risultato di tutto questo? L ho notato soprattutto al lavoro.. Sento parole su parole che mi fluttuano intorno, che girano nell'aria, parole inutili, parole sprecate, parole rubate, parole sbagliate.. E prego in cuor mio che le persone smettano.. Perché mi sembra che le persone andrebbero educate sul fatto che le parole sono molto importanti, e vanno usate nella maniera giusta. Tu in questo eri maestra.. Una chiacchierona si ma sempre a modo, mai fuori luogo, mai sopra le righe...mai parole al vento.. Eri pungente nelle osservazioni, precisa nelle domande, convincente nelle risposte che davi. E mai una volta una risposta sbagliata o una parola di troppo... Qual è il tuo segreto bambina mia? 

Commenti

  1. Hai perfettamente ragione... dosare le parole e studiare quale possa essere l’espressione migliore da utilizzare è un dono di pochi perché richiede tanta fatica ma soprattutto molta empatia e forse un senso di giustizia che troppo frequentemente manca alle persone....forse alla fine valgono sempre più i gesti ... mia nonna diceva sempre “un bel tacer non fu mai scritto “ un bacione grande ��❤️

    RispondiElimina

  2. Il Lavoro


    Poi un contadino disse: Parlaci del Lavoro.
    Ed egli rispose, dicendo:



    Voi lavorate per seguire il cammino della terra e con lo spirito della terra.
    Poiché stare in ozio è diventare estraneo alle stagioni, e allontanarsi dal corteo della vita che avanza maestosa e con fiera sottomissione verso l'infinito.



    Quando voi lavorate siete un flauto che attraverso la sua anima trasforma in musica il mormorio della vita.



    Chi vorrebbe essere una canna muta, quando tutte le altre cantano all'unisono?



    Vi è stato sempre detto che il lavoro è una maledizione e la fatica una sventura.
    Ma io vi dico che quando lavorate compite una parte del sogno più avanzato della terra, che fu assegnata a voi quando quel sogno nacque.
    E che sostenendo voi stessi col lavoro amate in verità la vita,
    E che amare la vita nel lavoro è vivere intimamente con il più intimo segreto della vita.



    Ma se nella vostra sofferenza dite che nascere è un tormento e sostentare la carne una maledizione scritta in fronte, io vi rispondo che nulla tranne il sudore della fronte laverà ciò che vi è scritto.



    Vi hanno anche detto che la vita è tenebre, e nella vostra stanchezza fate eco a ciò che dissero gli stanchi.
    E io vi dico che la vita è davvero oscurità se è priva di slancio,
    E che ogni slancio è cieco se non v'è conoscenza,
    E ogni conoscenza è vana, se non v'è l'operare,
    E ogni opera è vuota se è priva dell'amore.
    Quando operate con amore legate voi a voi stessi, e l'uno all'altro, e a Dio.



    Cosa significa operare con amore?
    È tessere la stoffa con i fili del cuore, come se anche chi amate dovesse indossarla.
    È costruire una casa con affetto, come se anche chi amate dovesse abitarla.
    È seminare con dolcezza e mietere il grano con gioia, come se anche chi amate dovesse mangiarne.
    È impregnare ogni cosa che plasmate con un soffio del vostro spirito,
    E sapere che tutti i beati vi stanno intorno e vi osservano.



    Vi ho udito spesso dire, come parlando nel sonno:



    "Chi scolpisce nel marmo, e vi ritrova la forma del suo animo, è più nobile di chi ara la terra;
    E chi afferra l'arcobaleno e lo distende su una tela nelle sembianze di un uomo, è maggiore di chi fabbrica i sandali per i nostri piedi".



    Ma io, non in sonno, ma nella più lucida veglia meridiana, vi dico che il vento non parla più soavemente alle querce giganti che al più minuscolo filo d'erba;
    E che grande è soltanto chi trasforma la voce del vento in un canto reso più dolce dal suo amore.



    L'opera è amore che si fa visibile.
    Se non potete lavorare con amore, ma solo con riluttanza, allora è meglio lasciare il lavoro e sedere alla porta del tempio e accettare elemosine da chi lavora con gioia.
    Perché se fate il pane con indifferenza, farete un pane amaro che nutre solo a metà.
    E se spremete l'uva con astio, il vostro astio distillerà un veleno nel vino.
    E se anche cantate come angeli, e non amate il canto, chiuderete le orecchie dell'uomo alle voci del giorno e della notte.

    RispondiElimina
  3. Buona notte Giulia, staseraCanta tu la nonna nanna alla tua mamma.
    Buona notte Carlotta, ti abbraccio forte

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

L'albero di Natale

La morte

Lettera dallo zio Paolo (2)